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  • Immagine del redattorelaurapozzigraphicd

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Che bella la Pasqua, JC è finalmente risorto e tutti insieme possiamo dedicarci alle ricche mangiate.

Agnelli di sopra, capretti di sotto, salse, arrosti ripieni, cappelletti in brodo e colombe...candite.

A Pasqua la solita polemica: cucinare l’agnello o no?

Solo a Pasqua si palesa il problema del mangiare una povera creatura...e durante il resto dell’anno?

Sinceramente io non faccio distinzioni di razza, gli animali li mangio tutti.

Eppure il problema non è chi mangia cosa e perché: il mio pensiero va agli infermieri, ai portantini, al personale delle ambulanze, che passano tutte le feste e i pranzi consacrati a sgorgare i tubi digerenti di giovani e anziani, che da buoni aspirapolvere approfittano proprio dei banchetti comandati per rimpinzarsi a dovere fino ad otturare l’esofago.

Studi scientifici dimostrano che durante la Pasqua si registra il più alto tasso di ricoveri per indigestione. Pensiamo un secondo a quei poveracci dell’ospedale, che non solo sono a nostra disposizione durante le feste, bensì devono sorbirsi la processione di zombie con l’intestino attorcigliato e l’intero gruppo vacanze rappresentato dalla famiglia, che nel panico totale chiama in anticipo il prete per fargli dare l’estrema unzione.

Qualche giorno fa ho sentito di persone che si sono messe a dieta almeno due settimane prima di Pasqua, per poter arrivare belli svuotati e pronti ad affrontare la tavola.

Risultato? Tutti morti.

Dai dai che scherzo, facciamo il tifo per voi e per le vostre mascelle; da lunedì tutti a dieta però...ops lunedì è Pasquetta.


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